PAPRIKA | Reggio Emilia

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ARTICOLO PROGETTO 15 - SPECIALE REGGIO EMILIA   2017 | Il ristorante Paprika ha una nuova sede a Reggio Emilia. Il suo recupero e la sua riqualificazione energetica sono state curate da tre studi di progettazione attivi sul territorio locale: GMRT Associati, Cittaarchitettura e Andrea Langhi Design. L’attuale configurazione del locale è figlia della collaborazione tra queste tre realtà. Lo stato di fatto di fronte al quale si sono trovati i progettisti era tutt’altro che incoraggiante; il degrado era infatti imperante a causa dell’abbandono nel tempo e la conseguente mancanza di manutenzione dell’immobile. Al fine di sopperire a queste difficoltà si è scelto di intervenire strutturalmente, ripristinando la sicurezza della struttura. La forma dell’involucro esterno è stata mantenuta così come si presentava in precedenza e si è puntato sul miglioramento energetico, direttiva che ha guidato la selezione di porte, coperture e serramenti. L’edificio è sviluppato su tre livelli: un piano seminterrato, destinato principalmente a locali di servizio ed autorimesse; un piano rialzato, il livello più importante, destinato intera- mente ad uso ristorazione ed un primo piano con uffici e servizi. I collegamenti verticali che mettono in comunicazione i diversi livelli sono stati ripristinati e incrementati, inserendo un elevatore che rendesse la struttura interamente fruibile anche per le persone con disabilità motorie. La struttura si compone di una sovrapposizione di volumi puri, arricchita dall’inserimento di una cornice sul fronte strada, la quale racchiude la terrazza rialzata su cui è stata posizionata la distesa esterna. Questo scoperto vuole porsi come elemento caratterizzante del ristorante e si compone di una pergola bioclimatica Alba prodotta dalla ditta Corradi, avvolta da parametri a scorrimento verticale. L’interno del locale è invece caratterizzato da materiali poveri, quali il legno grezzo sulle pareti e i tronchi d’albero utilizzati come divisori degli ambienti, ad essi si mescolano, senza disturbare, finiture ed arredi ricercati, come ad esempio le sedute in capitonnè e le tende in velluto, con le quali si è voluto suggerire un nuovo modo di concepire il lusso: naturale, ecologico e marcatamente chic. Sono spiccatamente pregevoli le finiture in metallo e vetro e le strutture decorative, in legno. Tutti gli ambienti, partendo dall’esterno, passando dalla bussola d’ingresso, le sale di somministrazione e arrivando fino alla distesa, presentano un unico e ben caratteristico linguaggio compositivo e materico.   foto by Vito Corvasce